Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo.
Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne.
L’asino continuò a ragliare sonoramente per ore,
mentre il proprietario pensava al da farsi.
Finalmente il contadino prese una decisione crudele:
concluse che l’asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla,
che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo.
Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l’animale dal pozzo.
Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l’asino.
Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro il pozzo.
L’asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente.
Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quieto.
Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide…
Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l’asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa,
facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l’asino riuscì ad arrivare fino all’imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trottando.
6 commenti:
La disperazione non porta a nulla. Sono la calma e la serenità che ci consentono di progredire. ...O di uscire dai pozzi... ;-)
si ma lui era un asino :-)
Scrollarci di dosso tutto cio che dall'"esterno" ci viene letteralmente "buttato addosso", usandolo per favorire l'esprimersi della nostra Coscienza Solare, potrebbe essere il messaggio della simpatica storiella dell'asino...
@ponce ^-------------^
Alhoa!
- quello che poteva significare la fine (la terra che ricopre l'asino)è
diventata la via della salvezza.
cambiando il punto di vista tutte le vicende e cose della vita sono lì apposta per SVEGLIARCI.
:-)
Nel senso che è stato molto meno somaro lui di quanto molto spesso non lo siano gli uomini?
@viviana
proprio così ;-)
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